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La fine della musica

by Alessandro Galli

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    Ho inciso un disco.

    Anche se non s'incidono più, e non sono più nemmeno dischi.

    Questo è il mio primo album disponibile per il download. Ho cercato di fare un lavoro con un buon livello di produzione e spero di esserci riuscito. Nel pacchetto che potrete scaricare, troverete 8 tracce + 2 bonus che ho voluto inserire, anche se sono molto vecchie, perché è da lì che arrivo.

    Grazie a chi mi ha dato una mano a concretizzare questo progetto e grazie a tutti coloro che avranno voglia di ascoltarle, queste canzoni.

    Ale
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1.
Dorian 03:04
Scende piano, mi picchietta sul vetro. Io banale dico “ciao, come va’?” Lei sorride tranquilla, mi sfiora la mano e mi schianta di serenità. Scende piano poi mi avvolge leggera, tra paesaggi che non ho visto mai. Tra i profumi dell’India e le foglie di the mi racconta l’amore che c’è. La mia stella ha una stella d’argento che le pende dal collo. Lei ci crede davvero ma chissà in quale parte del cielo, quando alza lo sguardo, è lì che l’aspetta la sua felicità... A volte preferisco il silenzio, la parola sa dire di no, e ascolto il bambino che mi piange dentro. Vuoi tenerlo in braccio un po’? A volte preferisco la notte, la luce mostra quello che c’è. E ritrovo tra i tarli di vecchi scaffali un ritratto che invecchia con me. La mia stella danza nella mia testa. Io non so dire basta, tra lusinghe di vita e vanità Oltre i vetri appannati da serpenti e elefanti intanto dorme la città. Perché Silvia è un amore diverso che corre elettrico tra i messaggi e la musica.
2.
Avevo 16 anni e centomila sogni in fondo al cuore, parlavo con le donne, parole su parole su parole. Avevo 16 anni e centomila sogni tra le dita, le pagine di un libro aperto dritto in faccia alla mia vita. E tu... t'incontro solo adesso, è tanto che ti stavo aspettando. E tu... non sono più lo stesso, l'amore e il tempo mi stan cambiando. Avevo 16 e avrei vissuto tutti i miei ricordi correndoci attraverso, per poi voltarmi a dire adesso è tardi. Avevo 16 anni e tutto mi sembrava all'infinito. Avrei trovato il tempo di fermarmi a chiedermi a cos'è servito. E tu... perché ti sei fermata quel giorno ad annegare la mia vita? E tu... tu che prima non c'eri e adesso sei la foto accanto al letto che vorrei. Non so se l'hai capito, non so se l'hai sentito, non so se te l'ho detto ma è tanto che ti stavo aspettando. Prima che il tempo ci sposti da qui ricordati, ricordati che non hai bisogno di troppe parole. Prima che il vento ci soffia via qui ricordati, ricordati che esiste davvero la parola amore. Avevo 16 anni e centomila sogni in fondo al cuore, parlavo con le donne, parole su parole su parole. Avevo 16 anni e non sapevo che la vita è dura ma viverla con te, lo sai, non fa paura.
3.
La stanza 03:56
Adesso finalmente respiro, prendo fiato e vado. Ho paura e forse cado, ma non emetto un grido Adesso finalmente cammino, saluto quel che sono stato e abbandono ciò che ho amato. Rimetto in moto il mio destino nel mezzo del cammino Se io possedessi le parole non lascerei le mie emozioni sole, ma le porterei su all’infinito lì dove ti ho sentito. Adesso finalmente ci provo a lasciare ciò che devo Ho paura e non lo nego, se ricordo mi commuovo. Adesso finalmente mi muovo, e sorrido a ciò che sono, se ci riesco mi perdono, non lo so, ma è un vestito nuovo quello in cui mi ritrovo. Se io possedessi le parole per non lasciare tue emozioni sole ci rincontreremmo all’infinito lì dove ti ho sentito. Se poi io trovassi le parole per non lasciare le emozioni sole le porteremmo via da questa stanza perché non è abbastanza E c’è soltanto un’eternità, neanche un istante di più, se c’è soltanto un’eternità quello che basta sei tu. Se solo poi trovassi le parole per non lasciare le emozioni sole vivremmo all’infinito in questa stanza, perché per noi è abbastanza.
4.
Radici 03:48
La terra, l’erba il vento ne ha il profumo, tra vetri rotti e nuvole di fumo. E mentre lento attorno corre il fiume dalle acque verdi, rosse, gialle e brune. Io lo so, tu lo sai, che musica hanno quei giochi con gli amici. Io lo so, tu lo sai, cambia l’albero ma stesse son le radici. E allora vedi, vedi che avevo anche ragione. Vedi, vedi che non tutto è un’opinione. I passi miei, come i passi tuoi, sono passi per sbagliare. I passi miei sono i passi tuoi. Ma per dove e fino a quando camminare? Ci gioca e ci deride questa vita, che corre come sabbia tra le dita. Tra slanci e crisi buie di coscienza. Tra brividi d’amore e indifferenza. Io lo so, tu lo sai, che tutto è niente e neanche ho scelta. Io lo so, tu lo sai, la musica... la fantasia... Ci sarà qualcosa poi in me di te... E allora vedi, vedi Che avevo anche ragione. Vedi, vedi Che tutto è un’opinione. I passi miei, sopra i passi tuoi, sono passi per cambiare. I passi miei, come i passi tuoi, Ma per dove e quanto a lungo camminare?
5.
Piove 04:16
Sarebbe stato facile guardare tutto dal di fuori. Sarebbe stato più utile dimenticare i tuoi colori. Se solo avessi un città io davvero proverei di nuovo a perdermi. Se io credessi all'aldilà, non starei qui a cercare tutte queste prove mentre fuori piove Sarebbe stato semplice non ricordare più il tuo nome. Sarebbe stato logico confondermi tra migliaia di persone. Se non dovessi stare qua non avrei nessun timore io di perdermi, se non credessi all'anima ti scioglierei tra un milione di emozioni nuove, ma adesso fuori piove. Piove, piove... e allora sono corso qui, sono venuto a prenderti! Piove, piove... ho in tasca le tue lettere, ma non ho niente da renderti. Piove, piove... aspetto di sentire il calore delle braccia tue. Piove, piove, quello che ho in mente adesso è solamente questa storia di noi due. Sarebbe stato lecito puntualizzare i nostri errori. Sarebbe stato splendido tornare prendersi cura dei fiori. Se me ne andassi via di qua sono certo troverei il modo di perdermi. Se non avessi un’anima ti scorderei come si scorda il tempo, invece devo arrendermi. invece voglio arrendermi... Piove, piove... Non vedi sono corso qui, sono venuto a prenderti! Piove, piove... ho in tasca la tua foto e non ho niente da renderti. Piove, piove... aspetto di sentire il sapore delle labbra tue. Piove, piove, quello che che conta adesso è solamente questa storia di noi due.
6.
Fragile 04:17
La mia mano accarezza quello che non vorrei mai. E non riesco neanche a dire dove sono. Mi dispiace, che proprio in quel momento sia rimasto solo. Mi dispiace sia passata questa estate. Quanti affanni e quanti inganni, ma ogni cosa aveva un senso, anche un sogno inutile. Quanti inganni e quanti affanni. Ma per altri mille anni tutto ci sembrava facile... Fragile... Prendi le tue cose, andiamo, non lo vedi che ci aspettano lassù? È tanto tempo che ci conosciamo ma non ti ho mai chiesto niente. Se il mondo è differente, lascia stare non ti serve correre. È tutto facile se vuoi... Tanto alla fine resteremo solo noi. Guida piano, è un consiglio che oramai non posso dare. O s’è perso in mezzo a tutte le parole. Per favore, questa volta non è il caso di scherzare. Ma sta a vedere che alla fine hai anche ragione. Quanti affanni e quanti inganni, e le cose ora non hanno più un perché Ma quanti inganni e quanti affanni. E per altri mille anni, tutto ci sembrava facile... Fragile... Prendi le tue cose, andiamo, non lo vedi che ci aspettano lassù? È tanto tempo che ci conosciamo ma non è servito a niente. Se il mondo è differente, lascia stare non ti serve correre. È tutto facile se vuoi... Tanto alla fine resteremo solo noi. E non c’è niente niente, niente che vale. Niente niente, niente è normale. Immaginavo una strada differente. Invece guarda quanta gente, guarda quanta gente, qui con te... Fragile.
7.
Parigi 04:04
Ma com’è strano pensare che il mondo sia il posto peggiore che c’è. Non mi capita spesso, però se me lo chiedo non so quanto lo nego. Sarà colpa del tempo, della pioggia bastarda, del grigio cemento di qua. Sarà forse che un sogno, quando arrivi ad assaggiarlo, non ti piace il sapore che ha. E non c’è un posto per volare via, nessuna strada per la libertà, nessuna ala ti sostiene nel vento, nessuna mano ti solleverà. Ma Parigi, Parigi è il puro centro di un’idea in cui viviamo io e te e sulla riva del fiume balliamo. Parigi è un ritratto mentre il giorno svanisce. E mentre traccio il mio tratto di colpo il colore finisce. E al centro del quadro rimane soltanto la musica. Ma perché questo povero vento si ostina a passare di qua? Non lo sa che mi basta un momento per tirare su il bavero. Nelle strade di vecchie canzoni quante chiacchiere fuori dai bar, sotto ai portici del quartiere latino con le lingue rese svelte dal vino. E basta un istante per volare via, per respirare questa libertà che ti sostiene con le sue ali. Noi, diversi ma tutti uguali. Perché Parigi, Parigi ti racconta le sue storie. E le ascoltiamo io e te, sulla riva del fiume ballando. Parigi è un ragazzo che invecchia cantando. E mentre canta il suo canto, di colpo, la voce finisce. E al centro del suono rimane soltanto la musica. E noi sulla riva del fiume ancora balliamo, viviamo, sogniamo, ci amiamo. Aggrappati da fili che il tempo sfinir non potrà.
8.
È tanto che non sentivo più quel canto della mia terra attorno e del fiume che va. L’inverno ci avvolse all’improvviso, e spense ogni sorriso, ogni serenità. Lontano cambiò colore il cielo, qualcuno disse: “guarda, laggiù non c’è la citta?” E intorno la gente nelle isbe guardava e non capiva che cosa succedeva. Mentre un poco più il là c’era la polizia che diceva: “tornate nelle case, andate via” Mentre un poco più in là Pandora apriva il vaso dei mali, spezzando la vita in un battito d’ali. E io che mi risveglio solo adesso, e il mondo non è più lo stesso. E io che immaginavo fosse un incubo perverso, e invece è la realtà... Gli uomini si spengono a milioni, poi restan le canzoni ma chi le ascolterà? Gli uomini non credono abbastanza che esista un altra scienza e un’altra umanità. Gli uomini si spengono a milioni, poi restan le canzoni ma chi le ascolterà? Gli uomini commetton degli errori, poi restano gli orrori. Chi li cancellerà? Anna ha dieci anni ed ha cancro dentro al cuore che le esplode dal di dentro, proprio come un reattore. Anna ha dieci anni, e ha la forza della vita, e non troverò il coraggio – mai! – di dirle che è già finita. Anna ha dieci anni, e mi ha detto che da grande vuole fare la modella, e mi ha chiesto di sposarla. Io le ho risposto sì ma lo so già che non è vero, perché un domani per sognare noi di certo non l’avremo.

about

Ho deciso di mettere un punto sulla musica. Dopo anni di canzoni scritte e poco suonate, ho pensato che fosse necessario provare a fare almeno un progetto di qualità, per rendere giustizia a una parte importante della mia vita.

Be', non è andata poi male, secondo me.

credits

released May 5, 2013

Testi e musiche: Alessandro Galli
Arrangiamenti: Lino Sistu e Alessandro Galli
Produzione Artistica: Lino Sistu - NookStudio@yahoo.it

Voci e chitarra acustica: Alessandro Galli
Pianoforte e tastiere: Paolo Pastorelli
Fisarmonica in “Piove”: Stefano Gulani
Voce femminile in “Parigi”: Irene De Piccoli

Mixato da Lino Sistu al NookStudio - Cleveland, Ohio – USA

Artwork di copertina: Simone Roveda www.digit81.com

Lino Sistu appare per concessione ARG/Universal.

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about

Alessandro Galli Saronno, Italy

Sono nato a Tradate nel lontano 1973 e sono tutt'ora vivente. Scrivo canzoni da quando avevo 16 anni. Ascoltatele.

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